mercoledì 8 aprile 2009

Gli Angeli del Fango: come nasce il volontariato di Protezione Civile

È il primo pomeriggio del 3 novembre 1966 quando, dopo alcuni giorni di piogge intense e ininterrotte, l'Arno inizia la sua corsa devastante verso Firenze; in quelle ore nessuno si rende conto del dramma che la città sta per subire mentre, per una strana coincidenza, al cinema -teatro Verdi si proietta il film «La Bibbia» di John Huston con le impressionanti scene del diluvio universale. Non esisteva allora in Italia un quartier generale della protezione civile, né un'altra struttura in grado di monitorare l'evolversi di una situazione di crisi. Il fiume Arnonon era nemmeno classificato in una delle categorie a rischio idraulico previste dalla legge.
All'alba del giorno dopo il fiume rompe gli argini in città, l’acqua inonda le strade e sale fino ai primi piani delle case: una targa, posta in via dei Neri nel quartiere di Santa Croce ricorderà il punto più alto raggiunto dalla piena, 4 metri e 92 centimetri. Musei, chiese, luoghi d’arte sono allagati. Su Firenze si rovescia una massa di quasi 700milioni di metri cubi d'acqua, che copre un'area di 3mila ettari.
Le acque si ritireranno due giorni dopo: ventinove i morti, decine i dispersi, 5mila i senzatetto: la città, senza energia elettrica, resta al buio e al freddo.
Nei giorni seguenti, pur nella costernazione per l’immenso disastro, nasce uno spirito di solidarietà che coinvolge non solo i fiorentini, ma anche volontari provenienti da ogni parte d’Italia e del mondo: si comincia a spalare il fango, a distribuire i viveri e, con grande spirito di sacrificio, migliaia di giovani si dedicheranno a recuperare dal fango i quadri, i libri, le opere d’arte, dando un contributo importante per salvare il patrimonio artistico di Firenze, così gravemente danneggiato dall’alluvione.
Questi uomini e queste donne furono soprannominati “gli Angeli del Fango” e la loro commovente dedizione e solidarietà segnò la nascita delle associazioni di volontariato e della Protezione Civile.